C'è un momento magico nel mio laboratorio, quello in cui la forma scultorea incontra il colore. L'engobbio (o ingobbio) non è una semplice vernice: è una seconda pelle. È il tocco che trasforma un pezzo di terracotta inerte in un oggetto che "vibra", che racconta una storia.
Attraverso l'engobbio, la scultura cambia personalità: acquista profondità, ombre misteriose e luci calde. È una tecnica antica che permette di vestire la materia, correggendo le imperfezioni e donando quella superficie vellutata e tattile che rende ogni pezzo unico, quasi "vissuto".
Qui condivido con voi la mia "alchimia" personale: le formule che utilizzo per dare vita alle mie creazioni.
Il segreto per un engobbio che si sposi perfettamente con l'opera è semplice: deve nascere dalla stessa terra. Usare la medesima argilla del pezzo modellato garantisce che "pelle" e "corpo" si muovano insieme durante la cottura, senza strappi.
La Formula Madre (per ogni colore):
100 g di Argilla secca (la stessa usata per il pezzo, polverizzata)
40 g di Fritta (il fondente che lega il tutto)
Acqua + CMC (legante e sospensivante) q.b.
Il Colore: Ossidi metallici (vedi le varianti sotto)
Non uso colori piatti, ma cerco sfumature che evochino la natura e il tempo. Ecco le dosi di ossidi da aggiungere alla Formula Madre per ottenere le mie tonalità:
L'Ombra: Marrone Scuro
6 g di Ossido di Ferro Nero L'effetto: È il colore della profondità. Lo uso per creare le zone d'ombra più intense, quelle che definiscono i volumi e danno drammaticità alla forma.
La Terra: Marrone Chiaro
2 g di Ossido di Manganese (Marrone) L'effetto: Un tono caldo, rassicurante. Evoca la terra bruciata dal sole e crea passaggi morbidi e naturali.
La Natura: Verde Antico
7 g di Ossido di Cromo L'effetto: Richiama la vegetazione o le ossidazioni dei bronzi antichi. Dona al pezzo un sapore archeologico, un legame con il passato.
La Luce: Crema (Velatura Finale)
6 g di Ossido di Ferro Giallo Il segreto: Questo è il tocco finale. Preparo questo engobbio leggermente più liquido degli altri. Lo stendo come un velo trasparente sopra i colori scuri: lascia intravedere ciò che c'è sotto, creando una profondità visiva che cattura lo sguardo.
La preparazione dell'engobbio richiede pazienza e cura, come ogni buon rituale artigiano.
Polverizzare: Assicurati che l'argilla base sia completamente secca e ridotta in polvere fine.
Pesare: La chimica vuole precisione. Pesa argilla, fritta e ossidi con cura.
Unire: Mescola le polveri e aggiungi gradualmente la miscela di acqua e CMC, girando con energia.
Raffinare (Il passaggio chiave): Passa tutto attraverso un setaccio a 100-mesh. Non saltare questo passaggio: è qui che l'engobbio diventa seta, eliminando ogni grumo.
Sentire la materia: La consistenza giusta deve ricordarti la panna liquida o uno yogurt leggero. Nota: Se troppo denso, si staccherà come un guscio secco. Se troppo liquido, non avrà "corpo". Cerca l'equilibrio.
Queste ricette sono le stesse che utilizzo per rifinire le mie opere. È incredibile vedere come, sovrapponendo questi strati, il pezzo crudo cambi volto, assumendo quella patina unica che caratterizza il mio stile.
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